Comunicati stampa

09 Maggio 2011

Il mercato in farmacia

Il comportamento del mercato in farmacia nel 2010 è stato molto contraddittorio, con alti e bassi nel corso dell’anno. I consumi unitari si sono attestati a 2.482,6 milioni di confezioni, con un incremento assoluto vicino ai 30 milioni. I due acceleratori sono rappresentati dai farmaci con ricetta, le cui vendite sono ammontate a 1.515 milioni di pezzi (circa 33 milioni in più rispetto al 2009) e dai prodotti non registrati (675 milioni, in incremento di 10 milioni di unità), mentre i farmaci d’autocura presentano dati in netta flessione, avendo perduto oltre 13 milioni di confezioni (da 305,6 a 292,5 milioni). La spesa si è avvicinata al tetto dei 26 miliardi di Euro (per la precisione 25.961,6 milioni
di euro), con un incremento netto di 408,8 milioni nei confronti del 2009 e anche in questo caso sono i farmaci con ricetta (+0,5%) e i prodotti non registrati (+5,1%) a garantire il risultato positivo. In termini assoluti il valore incrementale della specialità con obbligo di prescrizione è stato di 85,9 milioni e meglio hanno fatto i prodotti che non sono farmaci che portano ben 325 milioni in più, mentre le specialità d’autocura (-0,1%) perdono vendite per circa 2 milioni di Euro.
In termini di segmentazione del mercato, nelle quote a valori i farmaci senza ricetta arretrano ulteriormente e dal 67,3% del 2009 passano ora al 66,6%. Il secondo segmento è rappresentato dagli altri Otc (8,6%), in crescita costante da anni tanto che nel 2010 hanno raggiunto e superato i farmaci di autocura, arretrati al 7,9%, una quota di poco superiore a quella conseguita dai parafarmaci (7,7%) e dai cosmetici (7,4%). Chiudono i dietetici con l’1,8% che hanno perso quasi mezzo punto percentuale nell’ultimo anno. Dall’osservazione di questi trend possiamo già ricavare una prima diagnosi generale dello stato di salute del mercato. Il modesto tasso di sviluppo (soprattutto se confrontato con i trend degli anni scorsi) è motivato da una parte dalle problematiche che si evidenziano nei farmaci di automedicazione e nei dietetici, dove solo i prezzi risultano in crescita, e dalla costante riduzione dei prezzi delle specialità con obbligo di ricetta, che si traducono in una riduzione dei margini operativi delle farmacie. Aumenta, infatti, il numero delle ricette -e quindi le vendite in quantità- ma diminuisce il fatturato globale del mercato etico, anche per l’effetto dell’incremento dei generici (+5,6% a valori) e, conseguentemente, le vendite globali degli “etici” in valore: come dire che il farmacista deve lavorare di più per guadagnare di meno. Non mancano, tuttavia, anche le note positive: se più che buono è stato il comportamento dei parafarmaci (+4,4% a valori), è sul mercato degli altri Otc che si deve evidentemente puntare (+12,2% a valori), in quanto il segmento continua la sua corsa ed è una realtà che si consolida con il passare del tempo. Rimane poi sempre positivo il comparto cosmetico in farmacia, canale che ormai distribuisce il 16% del mercato globale e che registra buoni incrementi soprattutto nei prodotti di bellezza (+4,8%).

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